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venerdì 4 novembre 2011

Marte , concluso il primo viaggio virtuale



Marte 

concluso il primo viaggio virtuale




C'è vita sul Pianeta rosso - VIDEO -
Sonda della Nasa trova su Marte tracce di acqua.
http://www.lettera43.it/video/22745/c-e-vita-sul-pianeta-rosso.htm

L'oro (azzurro) di Marte

Così una speciale sonda dell'agenzia spaziale statunitense Nasa ha svelato tracce di acqua su Marte dando credito alle ipotesi di una possibile vita aliena sul Pianeta rosso.


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Gli astronauti hanno rivisto la luce dopo 520 giorni di isolamento.

Si è conclusa la prima missione su Marte, anche se è stata in Russia. La simulazione dello sbarco sul Pianeta rosso è giunta al termine dopo ben 520 giorni vissuti in isolamento dai sei astronauti protagonisti dell'esperimento. La finta astronave, nella sede dall'Istituto russo per i problemi biomedici alla periferia di Mosca, ha finalmente aperto il portello e tutti i membri dell'equipaggio hanno potuto rivedere la luce. L'italo-colombiano Diego Urbina è uscito sorridente insieme ai compagni di viaggio russi Alexandr Smoleevskiy, Alexey Sitev, Sukhrob Kamolov, il francese Romain Charles e il cinese Wang Yue.
UN GRANDE BALZO PER L'UMANITÀ. Ad accoglierli c'era una piccola folla che comprendeva molti giornalisti, ai quali Urbina ha parlato sia in italiano che in spagnolo: «Oggi è una giornata molto bella, abbiamo partecipato alla simulazione più lunga della storia e abbiamo simulato sulla Terra un viaggio nello spazio per fare in modo che l'umanità possa vedere l'alba su un altro pianeta».
Iniziato il 3 giugno del 2010, l'esperimento è stato condotto dall'Ibmp e dall'Agenzia spaziale europea (Esa). Durante i 17 mesi di Mars 500, sono stati simulati viaggi su Marte, tra cui l'esplorazione del pianeta e il viaggio di ritorno, con l'obiettivo di testare le conseguenze che un lungo isolamento del genere possa avere sugli astronauti. Insomma, come diceva Neil Armstrong dalla Luna, è stato un grande balzo per l'umanità.



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Diego Urbina (@diegou) takes us on tour inside the Mars500 facilities - see how the crew are living and working for the next 17 months in isolation.
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2011: odissea su Marte

Stress da Pianeta rosso nella simulazione dello sbarco.

di Barbara Ciolli
Articolo completo

Terra-Marte andata e ritorno sarà un viaggio di almeno 520 giorni. Ma l’uomo, per ora, è troppo debole per farlo. «Siamo allo stremo», «mentalmente esausti», «vogliamo rivedere le nostre famiglie e il sole», hanno raccontato i sei 'marzionauti' agli scienziati che, da 16 mesi, li osservano nel loro isolamento.
Dal giugno del 2010 due europei, tre russi un cinese vivono sigillati in un’astronave-container a Mosca, per compiere la simulazione spaziale Mars500 del primo arrivo dell’uomo sul Pianeta rosso, realizzata dalla Russian academy of science, in collaborazione con l'European space agency (Esa).
BIORITMI ALTERATI. Solo il 4 novembre prossimo gli astronauti rimetteranno virtualmente piede sulla Terra, dopo aver simulato lo sbarco su Marte nello scorso febbraio, uscendone però a pezzi.
Il disagio dei 'marzionauti', infatti, non è stato solo stress psichico. I medici del Centro aerospaziale tedesco (Dlr) che hanno vigilato sul loro stato di salute hanno rilevato infatti anche «significativi cambiamenti nei bioritmi».

La spedizione virtuale dei sei astronauti

Le misurazioni delle temperature corporee degli astronauti hanno dimostrato che i sei volontari, tutti di età tra i 26 e i 38 anni, avrebbero voluto mangiare, dormire e lavorare in altri orari rispetto a quelli predisposti dalla cabina di comando sulla terra.
Uno sfasamento dovuto al fatto che i partecipanti «risentivano ancora dei ritmi preimpostati dall'esterno, nonostante il loro corpo, allontanandosi nello spazio, volesse comportarsi altrimenti», ha precisato Peter Graf, dell'Istituto di Medicina aerospaziale del Dlr.
Ovvio che, se anche uno solo di loro avesse deciso di abbandonare la navicella, avrebbe potuto farlo in qualsiasi momento.
GRANDE FRATELLO SPAZIALE. «Da mesi non vedono il sole e sono abbastanza pallidi», ha proseguito Graf, «ma siamo sicuri che resteranno fino all'ultimo. Sono motivati e, nonostante le difficoltà, hanno dimostrato uno straordinario spirito di gruppo».
Come in una sorta di Grande fratello spaziale, gli abitacoli dei sei pionieri sono sorvegliati 24 ore su 24 dalle telecamere, a esclusione della toilette e di una saletta privata. Gli unici spazi off-limit di una navicella di quattro moduli, per un totale di 550 metri cubi, sigillata ermeticamente.

Cronaca di un anno e mezzo di vita marziana

L'anno e mezzo di vita degli astronauti è stata monotono, trascorso gomito a gomito tra il divano, la cucina della navicella e un’ora al giorno di esercizi agli attrezzi, per prepararsi allo sbarco.
Per i sei 'marzionauti' non è stato facile resistere e, per assisterli, il team dell’Esa ha predisposto anche assistenza psicologica. Solo che, per comunicare a distanza, quando si trovavano nell’orbita di Marte ogni messaggio ha impiegato 20 minuti - il tempo della velocità della luce - per raggiungere la Terra.
Faticosi segnali di fumo che, tuttavia, avvicinandosi al pianeta, renderanno più leggero quest’ultimo mese di volo verso Mosca.
LE FESTE MARZIANE. Ma ci sono stati anche dei bei momenti sulla navicella prima che lo sconforto prendesse il sopravvento.
L’ingegnere Diego Urbina, il 27enne italo-colombiano reclutato per l’esperimento, per esempio, ha cucinato piatti 'marziani' e festeggiato il suo compleanno quasi come se fosse a casa sua.
LA SCIENZA HA FEDE. Troppo deboli, questi novelli Yuri Gagarin selezionati nel pieno delle loro forze, per coronare il sogno di una nuova vita sul pianeta più simile alla Terra?
Gli scienziati restano ottimisti: prima di uno sbarco vero su Marte, passeranno decenni. Nel frattempo, anche grazie a queste simulazioni, saranno stati fatti passi da gigante sulle tecnologie. E per fortificare sistema immunitario dell’uomo.

FONTE
http://www.lettera43.it/attualita/26156/2011-odissea-su-marte.htm

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